La ricerca appena pubblicata sulla rivista Plos Biology si va ad aggiungere a uno studio giapponese che, sempre analizzando gli impulsi elettrici del cervello, l'anno scorso aveva ricostruito le scene di un film che in quel momento passava davanti agli occhi di un uomo. E nel 2006 a un ragazzo di 26 anni paralizzato dal collo in giù, Matthew Nagle, era stato impiantato un chip nel cervello capace di tradurre gli impulsi elettrici dei neuroni in comandi per muovere il cursore di un computer o una mano artificiale. La lingua che le cellule del cervello usano per comunicare tra loro cominciano a essere captate e decifrate. E questo sguardo diretto che i neuroscienziati gettano da qualche anno nel nostro organo del pensiero apre prospettive illimitate...(CONTINUA)
di elena dusi (repubblica)
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