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lunedì 2 aprile 2012

Riassunto HOMELAND 1x04, 1x05, 1x06 (quarta-quinta-sesta puntata)

QUARTA PUNTATA - Ne ''L’incontro'', quarta puntata di Homeland, assistiamo al protrarsi delle uscite pubbliche del sergente, che manda in visibilio folle di giovani militari; la vicepresidenza non sta a vedere e invia un proprio braccio operativo, Elizabeth Gaines (Linda Purl), a colloquiare con David Estes per parlare di Brody e capire fino a che punto e in che modo il governo possa approfittare dell’eroe di guerra. Viene addirittura vagheggiata l’opportunità di un incarico di governo per il marine; inutile sottolineare come all’ambizioso Estes vengano prospettati ulteriori avanzamenti di carriera in cambio di aiuto su questo poco nobile versante della questione Brody. Questi, in privato, è scettico rispetto alla recita in cui si sta cimentando – lo dice, per esempio, a Mike – ma si cala nei richiesti patriottici panni senza esitare.
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QUINTA PUNTATA - Brody si mette in uniforme e si reca da Estes: vuole incontrare Hamid, per guardarlo negli occhi e chiudere una volta per tutte il capitolo più buio della sua esistenza. Estes si convince e lo accompagna immediatamente presso il luogo di detenzione. Nicholas si siede di fronte al siriano e gli parla spavaldamente; Hamid gli sputa e scoppia una colluttazione, bloccata dagli agenti. L’incontro col prigioniero costa a Brody l’esame di karate del figlio: è il solito Mike ad accompagnare e gratificare Chris. Soltanto nel finale della puntata, con una breve scena, si vedrà il marine chiedere scusa al ragazzino trascurato. Intanto, Carrie scopre che l’indirizzo di posta elettronica appartiene a Fajsel, il professore universitario sul quale erano scemati i sospetti nella puntata precedente, e che invece ora diventa fondamentale rintracciare. Gli agenti della CIA fanno irruzione nella casa del docente, ma la trovano deserta: se ne è andato. Proprio un attimo prima che si svolga quest’azione, Saul chiama Carrie per darle una terribile notizia: Hamid si è suicidato tagliandosi le vene con una lametta da barba. Il superiore di Carrie dice – senza in verità apparire troppo convinto delle sue stesse parole – che forse la teneva nascosta: la Mathison ipotizza che qualcuno gliel’abbia data. La situazione è critica: c’è un fuggitivo, Fajsel, e non c’è più una fondamentale fonte d’informazione, Hamid.

SESTA PUNTATA - La puntata comincia con Carrie che scruta il video della colluttazione tra Brody e Hamid, cercando di capire se il marine abbia passato la lametta al prigioniero, propiziandone il suicidio; come già intuibile dalla fine del quinto episodio, il personaggio interpretato da Claire Danes ha deciso di non lasciare l’agenzia e perseverare caparbiamente nell’indagine. Decisa a incastrare Brody, propone ai superiori, con successo, una seduta al poligrafo, cioè alla “macchina della verità”, per tutte le undici persone che, avendo avuto contatti con il prigioniero, potrebbero avergli passato la minuscola e letale lametta. Tra questi, c’è anche Saul: con un breve dialogo, lui e Carrie sotterrano, almeno momentaneamente, l’ascia di guerra, dopo l’acceso scontro notturno della quinta puntata. La bella Mathison, poco più tardi, supera brillantemente la prova del poligrafo; stesso risultato per David Estes. Nel frattempo, Saul si è recato nei pressi della casa abbandonata dal professor Fajsel poche ore prima, rivoltata da cima a fondo dagli agenti senza trovare nulla di significativo. Interrogando una vicina, Berenson comprende che il fuggitivo non è solo, ma è accompagnato da una donna, che viene identificata con un’attenta ricostruzione delle sue tappe biografiche: si tratta di Aileen Morgan (Marin Ireland), 28enne di famiglia facoltosa con una lunga militanza nei movimenti antagonisti.