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mercoledì 28 marzo 2012

La Balivo sospesa dall'Ordine Giornalisti per foto osè


Caterina Balivo ha tentato un’impresa se non impossibile, quantomeno molto difficile nel mondo dello spettacolo, ovvero coniugare cervello e cultura con  sensualità e bellezza. Non che una ragazza bella non possa essere anche intelligente ma certi abbinamenti vanno contro le convenzioni normalmente accettate. E ora la bella Caterina ne paga le conseguenze: è stata infatti sospesa per 6 mesi dall’Ordine dei giornalisti del quale faceva parte. Le foto hot su calendari e riviste che hanno fatto sognare tanti maschi italiani infatti non sono passate inosservate ed è stato sollecitato un provvedimento che inesorabilmente si è abbattuto sulla sexy presentatrice...(CONTINUA)
FONTE: http://gossip.virgilio.it/news/caterina-balivo-troppo-hot-per-essere-giornalista.html

Luca e Paolo: la fine? (Vodafone) - Plavid


Chi è veramente Jack? Un agente speciale dedito alla lotta contro il crimine organizzato o un ignobile infiltrato della malefica Torchio? Preparatevi ad un finale sorprendente! Segui solo online tutti gli episodi di 1 minuto e qualcosa su http://on.fb.me/uJiq4l


martedì 27 marzo 2012

Irina e Kate: le super-bellezze del 2012 (da Repubblica D)


Sono forse le due top model che più incarnano l'ideale sexy di questa stagione: parliamo dell' americana Kate Upton, ragazza copertina di Sports Illustrated, e della russa Irina Shayk, nota alla cronache anche come fidanzata di Cristiano Ronaldo. Una bionda, nl'altra solo leggermente più scura, entrambe con le curve fasciate in un miniabito strizzatissimo (bianco per Kate, azzurro per Irina), si sono ritrovate sullo stesso red carpet, quello del Jeffrey Fashion Cares fundraiser, a New York. E voi che dite, qual è la più bella del reame? 
FONTE: http://d.repubblica.it/rubriche/people-gossip/2012/03/27/foto/kate-irina_sfida_a_colpi_di_fascino-928001/5/#media

lunedì 26 marzo 2012

Sheldon Cooper incontra finalmente il vero Spock (da Kataweb)

Tu sarai anche andato a Cambridge, ma io mi sono laureato con lode all’Accademia della Flotta stellare”: la scuola è il luogo dove si formano i futuri membri della flotta di Star Trek e il laureato in questione è Sheldon Cooper di Big Bang Theory. Sheldon è un fisico, studia la teoria delle stringhe, è un genio fanatico di fantascienza, ma soprattutto venera Leonard Nimoy, l’attore che interpreta Spock nella serie originale di Star Trek. Per cinque stagioni l’ha citato, immaginato, sognato, ora finalmente per la sua gioia e per quella di tutti i fans, il vulcaniano si è materializzato sul set del telefilm della CBS. Sheldon nonostante la sua genialità ha grosse difficoltà nel comprendere ed accettare le convenzioni sociali. Eppure si applica. Famoso è l’episodio della seconda stagione in cui si trova ad avere a che fare con la consuetudine dei regali di Natale. Non sapendo come comportarsi acquista decine e decine di ceste regalo di forme e grandezze diverse in modo da ricambiare i doni ricevuti con altri di pari valore. Quando Penny si presenta da lui portandogli un tovagliolo con dedica e autografo di Leonard Nimoy Sheldon impazzisce di gioia, quando poi scopre che Spock ha usato quel fazzoletto per pulirsi la bocca la sua follia raggiunge l’apice e urlando “Ho il DNA di Leonard Nimoy” corre a ricoprire Penny con tutti i regali acquistati. La sua fissazione per la fantascienza lo porta ad adorare serie tv come Doctor Who e Battlestar Galactica, oltre naturalmente a Star Trek. Parla correttamente il Klingon, la lingua aliena della serie, e le volte che ha riprodotto in scena il saluto vulcaniano “Live long and prosper” non si contano. Ma come tutti gli amori folli anche questo crea dei grandi nemici...(CONTINUA)
di lara gusatto (Repubblica)
fonte: http://www.kataweb.it/tvzap/2012/03/26/e-sheldon-finalmente-incontra-il-vero-spock-400287/

Le bellezze dello spettacolo alle prese con la prova-costume


Per Elisabetta Canalis sono ormai un ricordo gli eccessi delle ricche cene a base di buon vino e piatti raffinati e succulenti, consumati a lume di candela con l'ex fidanzato George Clooney. Il nuovo compagno Steve-O tiene molto all'alimentazione salutista e così Elisabetta, per amore, si è adattata a una nuova dieta a base di insalate, zuppe e acqua minerale. Non tutto il male vien per nuocere, visto che la prova del bikini si avvicina e i fan sono pronti a criticare il minimo accenno di grasso o di cellulite che osi fare capolino tra le pieghe del costume. E così tra i doveri delle star c'è soprattutto quello di mantenersi in buona forma fisica, per non sfigurare davanti all'obiettivo dei paparazzi. Un passaggio obbligato per le celebrities e facoltativo per le comuni mortali è quello della dieta post-parto. Come quella di Elena Santarelli, che dopo la gravidanza è tornata in gran forma. Come? Nessun miracolo, assicura la showgirl, ma solo l'aiuto di un dietologo e una costante attività fisica in palestra o in piscina. Aboliti i fuori pasto e i piatti ricchi di grassi e calorie, la Santarelli abbina alla dieta palestra e acquagym tre o quattro volte alla settimana. E i risultati si vedono: basta un po' di olio di gomito, visto che è raro il caso di chi mantenga la linea naturalmente, senza alcuno sforzo, concedendosi magari anche qualche momento di relax e coccole con creme e massaggi...(CONTINUA)
fonte: http://donne.virgilio.it/benessere/alimentazione-e-dieta/canalis-marini-santarelli-tutte-a-dieta-per-prova-bikini.html

I segreti del Barcellona raccontati da Joan Laporta (da Repubblica)


Joan Laporta, architetto del Barça-mes-que-un-club, custode del segreto più invidiato di quello della Coca-Cola, ovvero il segreto della squadra dei sogni. Gli ultimi 10 anni in vetta al mondo e ora da due qui nell'anonima sala riunioni del suo studio legale, vista sul retro del palazzo, balcone con calcinacci di lavori in corso. Una fama di Casanova da girone di ritorno e di "chico Martini", ragazzo da drink, che scaccia con un gesto della mano: leggende. La carriera politica, il suo nuovo campo di gioco, va così così: vorrebbe la Catalogna indipendente, il nuovo corso politico non giova alla causa. Potrebbe essere malinconico, risentito. Invece gli brillano gli occhi mentre parla, salta sulla sedia, si alza, fa disegni con la mano. Di chi lo accusa di aver lasciato buchi nei conti dice "miserabili. Non mi perdonano il successo. Gli ho consegnato la squadra più bella del mondo". Tornerà al club? "Forse, chi può dirlo", e si illumina. Parla del Barça al futuro, "il prossimo presidente sarà Guardiola, il prossimo allenatore Xavi". Si diverte. Mercoledì la squadra giocherà contro il Milan di Berlusconi: "Un tipo guascone. Quando ha fatto shopping di lusso, ai tempi di Sacchi, aveva una squadra fortissima. Pagando, certo. Ma la nostra filosofia è un'altra: menos cartera, mas cantera. Meno mano al portafogli, più vivaio. Un altro modello, diciamo così".

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Cosa significa "mes que un club"? Qual è il segreto del Barcellona?
"In primis la storia. La nostra è una squadra più che centenaria, foro di democrazia e di diritto. Negli anni di Franco, quando parlare catalano era proibito, al Barça si parlava la nostra lingua. Uno dei nostri presidenti fu fucilato dal dittatore fascista. Il Real era la squadra del regime, la nostra quella della regione che vanta il primo parlamento d'Europa. Il Barça non ha un padrone, è di proprietà dei soci. Fra la squadra e la comunità c'è una prossimità integrale".

Rigore e lavoro: questo il catalanismo?
"Cultura dello sforzo. Onestà. Responsabilità. Senso comune. Quello che noi chiamiamo "seny". Voi dite buon senso. Però poi i catalani hanno una vena di vittimismo che non è arrendevolezza, al contrario: semplicemente mediano, conciliano, sopportano e vanno avanti. Questo serve a resistere ma non basta per vincere. Noi abbiamo fatto in modo che il Barça vincesse".

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Appunto, in che modo?
"Gli elementi sono 4. Catalunya è uno. Poi però ci voleva Cruyff, che è il secondo. Il terzo è il vivaio. Il quarto è Unicef. Il privilegio di dare".

Iniziamo da Cruyff. 
"Senza Cruyff non sarebbe successo nulla. Quando venne a giocare da noi ero bambino. Era l'anno della Liga dorada, '73/74. Noi portavamo le divise e i capelli corti con la riga stile franchista. Lui aveva i capelli lunghi. Una moglie bellissima, Dani. Volava, in campo. Fu il primo a fare pubblicità facendosi pagare: è lavoro, diceva. Il progenitore del diritto di immagine! Lo adoravamo. Poteva andare ovunque, era il Messi di allora. Per meglio dire: Messi è il Cruyff di oggi... Poi negli anni Novanta è tornato da allenatore. Generoso, furbo, coraggioso, carismatico. Il gusto per lo spettacolo che diventa arte. Quattro regole semplici: avere la palla, massimo due tocchi, velocità, pressione sull'avversario. Un modo genuino di giocare. Cruyff ci ha semplicemente mostrato che c'era tutto per vincere, bastava farlo. E per farlo bisognava divertirsi, appunto, perché giocare significa divertirsi, no? Mi ricordo che a Wembley, alla finale di Champions contro la Sampdoria, fece uscire i giocatori dagli spogliatoi dicendo solo questo: "Andate, e divertitevi". I ragazzi hanno imparato. Messi quando gioca sembra che lo faccia nel cortile della scuola. Si diverte".

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E così è cresciuta la cantera. Il vivaio.
"Un gioiello. I ragazzi in campo oggi, da Messi a Xavi, da Puyol a Iniesta, da Piquè a Busquets sono cresciuti insieme. Da quando avevano 8-9-10 anni. Sa cosa significa? Guardiola è uno di loro. In fondo il vero segreto è questo: sono buona gente".



Cosa si intende per buona gente?
"Umili. Che non fanno i gradassi. Che hanno buoni amici. Che si aiutano, sono una comunità. Sono generosi e solidali. Invece Ibrahimovic non è mai entrato in sintonia con la squadra. C'erano pressioni enormi perché lo prendessi, ma il calcio è un gioco collettivo e il Barça è il più solidale tra i collettivi. Fu un errore. Per di più non in linea col nostro spirito: meno spese, più vivaio..."(CONTINUA)...
da concita de gregorio (La Repubblica)