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venerdì 17 giugno 2016

'A Royal Night Out': e se la Regina avesse vissuto una notte da ragazza normale?

Era il giorno 8 maggio 1945, l'Europa festeggia la vittoria contro l'esercito nazista. Le strade di Londra sono un pullulare di gente, di voci, di schiamazzi e gli inglesi aspettano che il Re Giorgio VI faccia il suo discorso via radio. Le giovani principesse, Elizabeth, futura regina d'Inghilterra, e Margaret Windsor, riescono ad avere il permesso di recarsi all'hotel Ritz per unirsi ai festeggiamenti collettivi. Scortate da due Guardie Reali, Elizabeth e Margaret, completamente prive di senso pratico, vivranno un'affascinante ed insolita avventura. 


Accadde per davvero, la notte dell’8 maggio ’45, che tra i canti, i balli e gli sventolii di bandiere inglesi che festeggiavano la vittoria nella guerra si aggirassero in incognito le sorelle reali Elizabeth e Margareth Windsor. Così. Come nulla fosse. Per una notte e nello spazio di quella sospensione dell'incredulità di cui il film si fa artefice, i desideri e le schermaglie amorose di Elisabetta II diventano quelle di una ragazza comune; ma si sa, i sogni finiscono all'alba, quando la principessa a bordo di un furgone sconquassato e accanto al suo principe azzurro si renderà conto di essere diventata donna, pronta ad assumersi delle responsabilità a cui forse avrebbe volentieri rinunciato. 


Le due giovani principesse Elizabeth e Margaret Windsor riescono nell’euforia generale a strappare al Re e alla Regina il permesso di uscire sotto la scorta di due Guardie Reali. Trascinata da un gruppo di ufficiali di Marina festanti, con un po’ di furbizia Margaret riesce a sgattaiolare via dall’hotel mentre Elizabeth cerca di inseguirla ovunque. Durante il suo viaggio alla ricerca della folle sorellina, la futura Regina d’Inghilterra s’imbatte in Jack, un giovane aviere che decide di aiutarla e accompagnarla attraverso le vie di una città ben più complicata di quanto Elizabeth avesse mai immaginato. Più che un resoconto della storia vera, Julian Jarrod (già autore di Becoming Jane e Kinky Boots – Decisamente diversi) opta invece per una sorta di What if, di rilettura alternativa mixata a un po’ di spirito pettegolo. E se l’attuale Regina d’Inghilterra avesse avuto un flirt giovanile segreto? E se sua sorella Margaret avesse passato la Giornata della Vittoria a ubriacarsi in giro tra i locali londinesi? 


Prendendosi alcune libertà narrative e giocando con i toni della commedia degli equivoci, il film di Jarrold compone un quadro che non sfigura affatto tra le fila dei prodotti storici tanto cari alla tradizione british, una qualità di fondo che da sempre stacca la cinematografia popolare inglese dal resto della concorrenza americana. Il riferimento al grande senso di attaccamento degli inglesi alla famiglia reale è largamente celebrato nell’attesa del discorso del re alla Nazione e all’ovazione che il popolo elargisce per il re e tutta la famiglia reale. D’altra parte non è una novità che l’orgoglio inglese per la Corona sia sempre intoccabile e da difendere con ardore.