L'uso dell'aspirina per lunghi periodi di tempo può ridurre fino al 60% l'insorgenza del tumore della prostata. Mediamente la protezione si attesta sul 40% ma se il farmaco viene preso regolarmente per cinque anni sale, infatti,al 60%. E' ciò che viene fuori da una ricerca effettuata dalla Società italiana di medicina generale (Simg) su oltre tredicimila pazienti colpiti da patologie cardio-vascolari e presentato in occasione del congresso nazionale della società.
«Quello alla prostata è, infatti, il tumore più frequente tra la popolazione maschile del nostro paese e quest'anno colpirà 35mila italiani. Grazie all'effetto protettivo dell'aspirina potremo dimezzare il rischio di nuovi casi» sottolinea Claudio Cricelli presidente Simg. Lo studio, che dimostra anche l'efficacia nel ridurre del 30% i casi di carcinoma al colon retto, ha utilizzato i dati raccolti nel portale Health Search Ims Health Longitudinal Patient Database.
L'aspirina, dichiara Francesco Lapi, direttore della ricerca di Health Search, «è un farmaco antiaggregante e antinfiammatorio, agisce inibendo alcune vie enzimeatiche che favoriscono la proliferazione cellulare. Dunque riesce a bloccare la riproduzione incontrollata delle cellule che caratterizza le patologie oncologiche».
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