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giovedì 27 ottobre 2016

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martedì 18 ottobre 2016

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mercoledì 12 ottobre 2016

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venerdì 8 luglio 2016

Bisio capo dello Stato: Benvenuto Presidente!


In un minuscolo paesino di montagna vive un uomo dal nome decisamente ingombrante: Giuseppe Garibaldi (Claudio Bisio), per gli amici "Peppino", bibliotecario con una grande passione per la pesca. Un giorno, a causa di una votazione fasulla voluta dai leader dei tre principali partiti politici (Giuseppe Fiorello, Massimo Popolizio, Cesare Bocci), Peppino viene eletto Presidente della Repubblica Italiana. Trasportato di peso a Roma, sottoposto a qualche impacco ringiovanente (che lo trasformano insomma nel Bisio che vediamo spesso in televisione), prepara il suo discorso di dimissioni ma poi non le dà, come spesso capita nella politica italiana, e sconvolge i protocolli e forse pure un intero Paese.


I partiti, colti alla sprovvista da un’elezione imprevista, contano su una rinuncia spontanea, data la palese incapacità di questo Giuseppe Garibaldi a ricoprire l’impegnativa carica, ma Peppino spiazza tutti e alla fine accetta. Farà mille gaffes all’inizio per l’incapacità di rispettare qualunque protocollo e metterà a repentaglio la nostra credibilità internazionale (viene da pensare un po’ all’ultimo Cossiga) ma inaspettatamente poi alcune scelte fatte per spontaneo amore per il prossimo (invitare al Quirinale i barboni, stare benissimo coi bambini e giocare con loro e varie altre cose, soprattutto non firmare tutte le leggi non scritte in modo chiaro) lo portano gradatamente a una clamorosa popolarità, tale da spiazzare gli stessi partiti in Parlamento. Questi ultimi allora ricorrono ai servizi segreti per infangarlo e poi ‘farlo fuori’ ma non ci riescono, per una serie di vicissitudini e casualità e anche per la loro scarsa popolarità in rapporto a quella dell’immacolato Peppino. Chi di noi non ha mai pensato una volta nella vita “se potessi essere Presidente della Repubblica, quante cose cambierei…”.


Lo spunto principale di Benvenuto Presidente è proprio questo: sradicare un personaggio semplice dal suo ambiente e trapiantarlo in un mondo di politica, intrighi e regole che non gli appartengono. E’ uno spunto interessante ed estremamente attuale che se maneggiato con la dovuta cura avrebbe potuto essere la base per un’ottima pellicola. Il Peppino Garibaldi, presidente della Repubblica per caso, interpretato con verve e professionalità da Claudio Bisio, è un sempliciotto che ama pescare, rifugge le responsabilità, adora i bambini e i libri e ha buoni principi. Entrato come una colomba nel mondo dei serpenti della capitale, però, proprio con i suoi modi di fare naif conquista la gente, che ha contatti con lui quasi sempre davanti alla televisione durante gli abbondanti pasti.

fonte: http://www.millecanali.it/recensione-benvenuto-presidente/

venerdì 17 giugno 2016

'A Royal Night Out': e se la Regina avesse vissuto una notte da ragazza normale?

Era il giorno 8 maggio 1945, l'Europa festeggia la vittoria contro l'esercito nazista. Le strade di Londra sono un pullulare di gente, di voci, di schiamazzi e gli inglesi aspettano che il Re Giorgio VI faccia il suo discorso via radio. Le giovani principesse, Elizabeth, futura regina d'Inghilterra, e Margaret Windsor, riescono ad avere il permesso di recarsi all'hotel Ritz per unirsi ai festeggiamenti collettivi. Scortate da due Guardie Reali, Elizabeth e Margaret, completamente prive di senso pratico, vivranno un'affascinante ed insolita avventura. 


Accadde per davvero, la notte dell’8 maggio ’45, che tra i canti, i balli e gli sventolii di bandiere inglesi che festeggiavano la vittoria nella guerra si aggirassero in incognito le sorelle reali Elizabeth e Margareth Windsor. Così. Come nulla fosse. Per una notte e nello spazio di quella sospensione dell'incredulità di cui il film si fa artefice, i desideri e le schermaglie amorose di Elisabetta II diventano quelle di una ragazza comune; ma si sa, i sogni finiscono all'alba, quando la principessa a bordo di un furgone sconquassato e accanto al suo principe azzurro si renderà conto di essere diventata donna, pronta ad assumersi delle responsabilità a cui forse avrebbe volentieri rinunciato. 


Le due giovani principesse Elizabeth e Margaret Windsor riescono nell’euforia generale a strappare al Re e alla Regina il permesso di uscire sotto la scorta di due Guardie Reali. Trascinata da un gruppo di ufficiali di Marina festanti, con un po’ di furbizia Margaret riesce a sgattaiolare via dall’hotel mentre Elizabeth cerca di inseguirla ovunque. Durante il suo viaggio alla ricerca della folle sorellina, la futura Regina d’Inghilterra s’imbatte in Jack, un giovane aviere che decide di aiutarla e accompagnarla attraverso le vie di una città ben più complicata di quanto Elizabeth avesse mai immaginato. Più che un resoconto della storia vera, Julian Jarrod (già autore di Becoming Jane e Kinky Boots – Decisamente diversi) opta invece per una sorta di What if, di rilettura alternativa mixata a un po’ di spirito pettegolo. E se l’attuale Regina d’Inghilterra avesse avuto un flirt giovanile segreto? E se sua sorella Margaret avesse passato la Giornata della Vittoria a ubriacarsi in giro tra i locali londinesi? 


Prendendosi alcune libertà narrative e giocando con i toni della commedia degli equivoci, il film di Jarrold compone un quadro che non sfigura affatto tra le fila dei prodotti storici tanto cari alla tradizione british, una qualità di fondo che da sempre stacca la cinematografia popolare inglese dal resto della concorrenza americana. Il riferimento al grande senso di attaccamento degli inglesi alla famiglia reale è largamente celebrato nell’attesa del discorso del re alla Nazione e all’ovazione che il popolo elargisce per il re e tutta la famiglia reale. D’altra parte non è una novità che l’orgoglio inglese per la Corona sia sempre intoccabile e da difendere con ardore.